21 dicembre 1951, nuovo primato di velocità per Bonzi su S.7
Il 21 dicembre 1951, Leonardo Bonzi volando su un Ambrosini S.7 batte il record mondiale dei 1.000 km per aeroplani leggeri (223,067 km/h) di 124,295 km/h raggiungendo una velocità media di 367,362 km/h.
Il record dei 100 km (271,084 km/h) è stato portato a 358,673 km/h.
Lo stesso pilota Bonzi descrisse tale impresa per il Corriere della Sera:
«…l’apparecchio è librato nel cielo di Roma; agile, lucente e allegro si butta sul faro di Fiumicino, primo punto di controllo. Vicino alla bianca croce di segnalazione distinguo due persone: il cronometrista ed il Col. Todini capo della Commissione Sportiva, poi più nessuno che segua il volo. Soli, l’apparecchio, io e l’implacabile cronometro. Non vi è competizione agonistica, eppure comincio in una cosciente muta apprensione poiché il motore, dal decollo all’atterraggio, è tenuto sempre al massimo, ed il volo è rasente al terreno per sfruttare la maggiore potenza e non subire alcuna variazione di quota dato che l’occhio può fissare l’acqua e la costa e tenervi tenacemente fede. Naturalmente una panne può destare serie preoccupazioni perché in un attimo bisogna posare, in qualsiasi modo e luogo, l’apparecchio senza abbassare il carrello. Da Fiumicino punto su Antignano, il cui campanile costituisce il secondo pilone di controllo. Fregene, Santa Marinella, Viareggio, Marina di Massa, tutto è tranquillo e sereno… Ho volato su metà del mondo e solo ora mi accorgo che la costa della Maremma vista dall’alto è deliziosamente pittoresca… Con un secco dietrofront saluto il commissario, che non deve certo essersi divertito ad aspettare, appollaiato sull’antico campanile, la rapida virata di un unico aeroplano, e mi metto in bussola per Taverna Pagliarone nei pressi di Salerno. Percorro 600 chilometri di mare calmo e chiaro con una leggera brezza da Sud-Est… Lampeggia nella memoria la nobile figura di Umberto Maddalena che, proprio su questo tragitto, in un tentativo similare, scomparve senza lasciare traccia… Ma… ecco il Circeo, e poi Ischia ed Amalfi; passo il terzo controllo e ritorno verso Roma. Ancora un breve sforzo; la benzina è sufficiente, l’olio è appena a 70 gradi… Ore 13:45, tolgo il contatto, chiudo con cura gli interruttori, sgancio gli spallacci e salto dalla fusoliera; gli occhi sono ancora pieni di sole e stanchi per avere dovuto controllare per quasi tre ore i cinquantasette strumenti di bordo».
Con la media di 367,362 sui 1000 chilometri, Bonzi aveva battuto il precedente record di 223,067 Km/h fatto segnare nel marzo 1950 dal capitano norvegese Christie su Caudron Simoun. Ma non era ancora finita, ed alle 4 del pomeriggio riprese il volo per superare il record su circuito di 1000 Km appartenente all’inglese J. Somers su bimotore Miles con 271,084 Km/h.
Bonzi ci descrive ancora l’impresa:
«La pista di questo secondo percorso è costituita dal triangolo Fiumicino Bagni-Anzio-Fiumicino Faro. Tre brusche virate ed il gioco è fatto. Volo semplicissimo, che è durato pochi minuti e per il quale sono stati necessari quattro mesi di preparazione»…
Seguono video e articoli dell’epoca che celebravano l’evento.
La settimana Incom 00695 del 27/12/1951 (Istituto Luce)
Telegramma inviato da Ambrosini alla De Havilland per comunicare il record di Bonzi
Articolo de l’Unità di Sabato 22 dicembre 1951